Il mito di Osiride contrappone la fertilità delle terre bagnate dal Nilo all'aridità del deserto. Osiride è però anche il re della terra dei morti che offre una nuova forma di esistenza alle anime dei defunti. Osiride era un tempo re dell’Egitto e sposò sua sorella Iside. Il loro malvagio fratello Seth, che aveva sposato un’altra sorella, Nefti, uccise Osiride facendolo entrare con uno stratagemma dentro un sarcofago d’oro che abbandonò poi alla corrente del Nilo. Mentre Seth saliva al trono, Iside recuperò il corpo del marito a Biblo e lo riportò in Egitto. Ma Seth si impadronì nuovamente del corpo, lo tagliò in 14 pezzi e ne sparse le membra per tutto l'Egitto. Iside cominciò allora a peregrinare attraverso il paese e in tutti i luoghi in cui trovò un pezzo del corpo del marito, considerati luoghi sacri di sepoltura, poteva venire edificato un tempio. Così furono costruiti i templi dedicati a Osiride ad Abido (l’Ossireion), a Busiris sul Delta e a Biga, vicino all’isola di File, ed altri ancora. Dopo aver raccolto tutti i resti del suo fratello e sposo , Iside si trasformò in un nibbio e, volteggiando e stridendo, con la brezza provocata dalle sue ali, fece ritornare in vita Osiride. Ecco perché su molti sarcofagi si vedono le ali protettive di Iside, che hanno lo scopo di infondere nuova vita nell’anima del defunto. Dall’anima risorta del marito Iside concepì un figlio, Horus. Osiride divenne re della terra dei morti, mentre il piccolo Horus fu allevato da Iside perché vendicasse l’assassinio del padre. Dopo anni di lotte con Seth, Horus risultò vincitore e divenne re dell’Egitto. In suo onore ogni re successivo era considerato personificazione di Horus, da cui aveva ereditato il trono.